C’era una volta "Biancaneve e i sette nani". Oggi abbiamo "il Nano e i sette anni".
Berlusconi esce dal processo Ruby con una condanna che mi ha
fatto fare un salto di gioia dalla sedia: sette anni di reclusione e interdizione perpetua. Ma dopo un attimo di euforia iniziale
ho cominciato a farmi le prime domande: e adesso cosa succede?
Reazioni dal mondo della politica:
- Dal profilo Facebook di Silvio Berlusconi: “Ero veramente convinto che mi assolvessero perché nei fatti non c'era davvero nessuna possibilità di condannarmi. E invece è stata emessa una sentenza incredibile di una violenza mai vista ne' sentita prima, per cercare di eliminarmi dalla vita politica di questo Paese. Non è soltanto una pagina di malagiustizia è un'offesa a tutti quegli italiani che hanno creduto in me e hanno avuto fiducia nel mio impegno per il Paese. Ma io, ancora una volta, intendo resistere a questa persecuzione perché sono assolutamente innocente e non voglio in nessun modo abbandonare la mia battaglia per fare dell'Italia un paese davvero libero e giusto.”
- Daniela Santanché commenta la sentenza con le mani nei capelli: “Sentenza politica. Berlusconi è ben saldo al suo posto.”
- Marina Berlusconi: “Non chiamiamola sentenza. Non chiamiamolo processo. Soprattutto, non chiamiamola giustizia.”
- Il ministro (saggio) Quagliariello dà il meglio di sé: “Giornata nera per lo Stato di diritto.” (sic!)
- Il sex-symbol di Laura Ravetto Cicchitto aggiunge: “E’ evidente che così la pacificazione salta.”
- Niccolò Ghedini afferma che “siamo al di fuori di ogni logica.”
- Il Pd comunica che “prende atto e rispetta le decisioni della magistratura” (sticazzi, ndr)
- A questo punto ci manca solo che Gasparri mantenga la parola data con le dimissioni dell’intera cricca parlamentare pidiellina.
- E come ultima cosa aspetto la reazione di Matteo Mr. Bean Renzie da Rignano sull’Arno che probabilmente dirà: “Berlusconi va battuto sul piano politico, non con le sentenzine”.
Abbiamo capito le
reazioni del Pdl, d’altra parte, essendo il partito un’estensione della persona
di Berlusconi, non ci si poteva aspettare molto altro.

Ma il Pd? Cosa fa adesso
il Partito Democratico? Cosa farà adesso Letta? In caso di mancata caduta del
governo-inciucio, il Pd non potrà che essere correo, complice e stampella di B.
E siccome non succederà un beneamato, e il Pd continuerà a governare con
soggetti che all’estero neanche ci starebbero in Parlamento, cosa aspetta la
gente a rendersi conto che il Pd è la stessa cosa del Pdl? Governano insieme. Hanno
gli stessi programmi. Usano le stesse espressioni. Da che parte si va con
questi? Cosa vogliamo sperare con questa classe dirigente, con questo governo?
Vedremo nelle
prossime ore e nei prossimi giorni la reazione del Partito Democratico. Segnatevi
queste parole: Berlusconi non mollerà, il Pd neanche. L’equazione
Pdl/Pdmenoelle è sempre più sotto gli occhi di tutti. Arriverà mai il giorno in
cui anche gli elettori Pdioti se ne renderanno conto? Arriverà mai il giorno in
cui anche gli attivisti piddini (almeno quelli armati di buone intenzioni) si renderanno
conto che il Pd è irriformabile e irrecuperabile? Quando si renderanno conto di
tutto ciò?

Teniamo presente che già ora sarebbe troppo tardi per una presa di coscienza:
la complicità centrodestracentrosinistra degli ultimi 20 anni, il patto D’Alema-Berlusconi
che ha governato il paese negli ultimi due decenni, il Partito Modello Unico al
governo oggi, hanno portato l’Italia sull’orlo del default. Entro i prossimi 6
mesi l’Italia potrebbe collassare. La colpa è dei partiti, che hanno ridotto in macerie il nostro Paese. Ma, volendo parafrasare uno dei miei film preferiti, “Com'è accaduto? Di chi è la colpa? Sicuramente ci sono alcuni più
responsabili di altri che dovranno rispondere di tutto ciò; ma ancora una
volta, a dire la verità, se cercate il colpevole... non c'è che da guardarsi
allo specchio.” Questa situazione è
il frutto dell’italianità, del nostro popolo che per troppo tempo ha lasciato ai
farabutti il compito di legiferare e di governare, del nostro popolo che per
lunghi anni e ancora adesso non è più capace di scandalizzarsi e di indignarsi
di fronte alle malefatte dei nostri politici. Solo allora, quando saremo capaci
di indignarci e di reagire, sarà possibile cambiare realmente questo paese.
Mettiamoci l’elmetto
sulla testa e cambiamolo insieme.